Area infanzia, minori e famiglia

L’obiettivo principale degli interventi e dei servizi rivolti a minori e famiglie consiste nello sviluppo di iniziative tese a rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno ed armonioso sviluppo della personalità del bambino e della bambina, attraverso la promozione di interventi volti alla tutela del/la minore in età evolutiva.
Tale condizione si realizza mediante la promozione e lo sviluppo di azioni, di tipo educativo, ricreativo ed aggregativo, allo scopo di prevenire e contrastare situazioni di disagio causate da: difficoltà nel processo di socializzazione, conflittualità o disgregazione famigliare, manifestazioni di devianza minorile.
A quest'area competono la generalità delle funzioni relative all’erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali a favore dei minori sotto il profilo assistenziale, promozionale e di tutela dei diritti dei minori, nonché quelle derivanti dai provvedimenti civili, amministrativi e penali emessi dalla Magistratura Minorile.

Le politiche giovanili

Il compito di politiche a favore di adolescenti e giovani consiste nel costruire le condizioni affinché le persone possano scegliere consapevolmente e orientare il proprio cammino di crescita. Obiettivo che non può prescindere dall’attenzione e dall’ascolto dedicati ai giovani, dal coinvolgimento della famiglia, così come dalla responsabilizzazione di tutte le realtà educative che hanno a cuore il benessere e la qualità della vita dei giovani.
 

Azioni di contrasto alla violenza sulle donne 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la violenza contro le donne come “l’uso intenzionale della forza fisica o del potere, o della minaccia di tale uso, rivolto contro se stessi, contro un’altra persona "che produca o sia molto probabile che possa produrre lesioni fisiche, morte, danni psicologici, danni allo sviluppo, privazioni”. 
La violenza sulle donne non ha tempo né confini, è endemica e non risparmia nessuna nazione o paese, industrializzato o in via di sviluppo che sia e non conosce nemmeno differenze socio-culturali. Vittime ed aggressori appartengono a tutte le classi sociali, perché, al di là di quello che ogni giorno viene mostrato dai media, il rischio maggiore è rappresentato da familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici, vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro. Un'indagine ISTAT del 2007 rivela che sono circa 6 milioni e 700 mila le donne tra 16 e 70 anni che dichiarano di essere state vittima di violenza fisica o sessuale nel corso della vita; nella quasi totalità dei casi, questa violenza non viene denunciata e, talvolta, non viene riferita ad alcuno.
E’ stata quindi riconosciuta la necessità e l’importanza dell’elaborazione di strategie di intervento collettivo a livello locale per prevenire il fenomeno e dare assistenza alle vittime, nonché è stato sollecitato il miglioramento delle statistiche sulla violenza domestica e l’aumento delle risorse per sostenere i servizi che trattano il problema della violenza sulle donne. Per contrastare la violenza di genere e favorire al contempo un cambiamento culturale e sociale, sono necessarie azioni sinergiche: sensibilizzare e informare, promuovere attività di educazione, di prevenzione e di cura, attivare rapporti fecondi di collaborazione tra le strutture e i servizi del territorio. 

Area infanzia, minori e famiglia - Azienda Speciale Consortile Garda Sociale